RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI: Normativa, Incentivi e Opportunità per i Condomini

Negli ultimi anni, la riqualificazione energetica degli edifici è diventata un tema centrale nelle politiche ambientali e di sostenibilità dell’Unione Europea e dell’Italia.

Gli edifici residenziali, in particolare, rappresentano una quota significativa nel consumo energetico e di emissioni di anidride carbonica (CO2). In questo contesto è cruciale informare i condomini sulle normative, gli strumenti di incentivazione e le opportunità di intervento per migliorare l’efficienza energetica dei propri immobili.

La cosiddetta direttiva sulle case green, Energy performance of buildings directive (Epbd), è stata approvata dal Parlamento europeo lo scorso 12 marzo, è stata pubblicata l’8 maggio sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE; il provvedimento entrerà in vigore il 28 maggio e da quel momento i ventisette Stati Membri avranno 24 mesi (due anni) di tempo per recepirla e quindi adeguarsi alle norme stabilite dall’Unione Europea volte ad avere entro il 2050 la neutralità climatica (cioè sistema immobiliare a emissioni zero).

La Direttiva approvata ha obblighi meno stringenti rispetto alla versione originaria ed è il frutto del compromesso raggiunto tra i vari Stati Membri, i quali, dovranno predisporre piani nazionali di rinnovamento degli edifici che abbiano come obiettivo le emissioni zero entro il 2050, con stadi intermedi obbligatori.

Obiettivo della direttiva è quello di promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici e la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra provenienti dagli edifici per ottenere un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050.

In base a quanto previsto dal provvedimento si prevede:

1) per gli edifici residenziali non di nuova costruzione, i Paesi Membri dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035;

2) per gli edifici non residenziali, gli Stati Membri dovranno ristrutturare il 16% degli immobili con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi nazionali di prestazione energetica da rispettare per tutto il settore dell’edilizia.
Il 55% di tale riduzione dovrà conseguirsi tramite la ristrutturazione del 43% degli immobili con le prestazioni peggiori;

3) nuovi edifici residenziali dovranno essere a zero emissioni dal 2030, mentre i nuovi edifici non residenziali dovranno essere a zero emissioni dal 2028 con esenzioni quali gli edifici vincolati, le strutture religiose e quelle adibite alla difesa;

4) al 2025 saranno vietati gli incentivi fiscali per caldaie che utilizzano combustibili fossili;